Speeches

AFE-INTA meeting

13 Jan 2021

Ancora una volta, mi trovo a dover ripetere quanto già affermato dai nostri relatori Kati Piri e Christoph Hansen: nonostante la soddisfazione per aver raggiunto un accordo che limiti il più possibile i danni per i nostri cittadini e le nostre imprese derivanti dalla Brexit, la conclusione dei negoziati all’ultimissimo minuto ha messo a serio rischio la democraticità dell’intero processo.

Un rischio che, tuttavia, ritengo sia valsa la pena correre in quanto, da una prima analisi dei testi, posso dire che non si tratti semplicemente di un accordo che era necessario concludere, ma di un accordo ambizioso che include elementi innovativi da replicare anche in futuro.

A partire da un LEVEL PLAYING FIELD fondato sulla clausola di non regressione degli standard produttivi, così come di quelli sociali, del lavoro e ambientali. Una base solida, resa vincolante dalla possibilità di mettere in campo misure unilaterali di ribilanciamento della concorrenza. Su questa base, tuttavia, ritengo si debba continuare a costruire date le evidenti carenze dell’accordo su temi fondamentali, a partire dagli appalti pubblici.

Lasciatemi poi esprimere la soddisfazione per aver previsto la creazione di un’assemblea inter-parlamentare, composta da membri di questo Parlamento e del parlamento britannico: sarà fondamentale dotare questa assemblea non soltanto del diritto di individuare le aree che necessitano di maggiore collaborazione, ma anche di esprimere raccomandazioni vincolanti al Consiglio di partenariato.

E proprio nell’ottica di una maggior condivisione democratica del lavoro che ci attende, replicando le buone prassi implementate con l’Accordo di Recesso, ritengo fondamentale il coinvolgimento delle parti sociali - a partire dai sindacati - nel monitoraggio dell’implementazione dell’accordo. Su questo punto, la Commissione ha già in mente un frame-work dedicato?

Concludo ringraziando ancora una volta il nostro capo-negoziatore, Michel Barnier, e tutto il suo team per l’estenuante lavoro svolto e il fondamentale risultato raggiunto, nonostante la scarsa ambizione da parte del Regno Unito nel rendere questo accordo realmente onnicomprensivo.